Ascolto attivo: che cos’è e quanto è importante nella comunicazione

Con l’ascolto attivo, più che partecipare al dialogo, esprimendo le proprie opinioni, si adotta un vero e proprio atteggiamento nuovo: questo diverso approccio presuppone l’apprendimento di una tecnica di interazione basata sull’empatia e la comprensione, che si esprime anche attraverso modalità non esclusivamente verbali.

Gestire le relazioni sociali o lavorative presuppone la volontà di ottimizzare i risultati del confronto e, per farlo, è necessario ascoltare la controparte in modo attento e consapevole.

Ascolto attivo

Definizione e significato di ascolto attivo

L’ascolto attivo è molto importante per una comunicazione efficace, infatti è una capacità ‘aumentata’ di ascolto, che si spinge oltre il semplice sentire ciò che ti viene detto (“ascolto passivo”) e ti porta a mostrare un reale interesse al dialogo, con tempi e modi ben bilanciati.

Volendo definire con una sola parola l’ascolto attivo, si può utilizzare l’espressione che più si ricollega alle sue modalità di esecuzione, ovvero ‘disponibilità’.

Un ascoltatore attento, infatti, non si concentra esclusivamente sulle parole che vengono pronunciate, ma mostra di voler comprendere anche le motivazioni che stanno alla base di quegli argomenti, creando un canale di comunicazione basato sull’empatia.

Non solo: l’ascolto attivo ti permette di elaborare i contenuti espressi dall’altro, aumentando la consapevolezza e il controllo delle reazioni rispetto al dialogo.

Se proverai ad ascoltare attivamente ciò che ti viene detto, valuterai in modo automatico anche il tuo personale punto di vista sull’argomento.

Si può trattare di una contrattazione, di un report, di un progetto comune, oppure di un problema a cui si cerca di dare una soluzione: in qualunque caso, con l’ascolto attivo svilupperai un atteggiamento più propositivo.

Anche per questo si dice che l’ascolto attivo favorisca la crescita individuale, in un sistema di interazione circolare, che migliora non solo la capacità di relazionarsi, ma anche le singole competenze.

Che cos’è l’ascolto attivo

Un famoso brano del “Wen Tzu”, il testo classico taoista. noto anche come “Capire i segreti”, suggerisce che “Parlare è il modo di esprimere sé stessi agli altri, ascoltare è il modo di accogliere gli altri in sé stessi”: questo concetto è perfettamente concretizzato dall’ascolto attivo.

Ma, quindi, cos’è l’ascolto attivo? In prima battuta, potremmo definirlo come il sistema di comunicare adottato da chi mostra di comprendere le idee altrui e -solo in un secondo momento- esprime le proprie.

Questo modo di fare crea un contatto che si esprime anche attraverso segnali fisici, come il tono della voce, la postura, la manifestazione di emozioni rispetto a quanto viene detto.

Non a caso, nell’ascolto attivo manca l’espressione di disapprovazione, che sarebbe controproducente per la costruzione di un rapporto e per il raggiungimento delle finalità di entrambe le parti.

Chi parla, avverte chiaramente di essere seguito e capito da te, senza essere giudicato e, soprattutto, senza essere prevaricato, durante il dialogo, dall’inserimento di osservazioni e pareri inerenti a quanto sta dicendo, cosa che invece succede nel cd. “ascolto competitivo”.

Come imparare l’ascolto attivo

Per abituarti ad ascoltare attivamente, dovrai sviluppare la tua personale capacità di comprensione: non si tratta solo di incentivare un’attitudine naturale o di acquisirla, perché l’ascolto attivo è un comportamento che deve essere consueto, tale da ripetersi in maniera spontanea ogni volta che ti troverai a interloquire.

Integrando le tue risorse di assimilazione dei concetti, potrai aumentare la tua capacità di prestare attenzione alle parole e, allo stesso tempo, imparerai a gestire i tempi e i modi di fornire i tuoi feedback all’interno di un dialogo.

Si tratta di una modalità che si inserisce in modo trasversale sui bisogni dell’altro e si concretizza con il porre domande e osservazioni al momento più opportuno, per massimizzare i risultati del confronto verbale.

Nell’apprendimento della pratica di ascolto attivo, può aiutarti l’apporto esterno di un coach: non solo un’attività di consulenza, ma una reale collaborazione con un professionista del settore, che possiede gli strumenti idonei a consentirti di realizzare l’improvement delle tue attitudini naturali.

Quanto è importante l’ascolto attivo

Intersecarsi e non sovrapporsi è il sistema per attuare l’ascolto attivo in una conversazione, sia di carattere relazionale che lavorativo: il modo più efficace di comunicare con gli altri passa attraverso la consapevolezza che esistono dei limiti che è meglio non oltrepassare per non rischiare di creare conflitti poco (o per niente) costruttivi.

Negoziare senza imporsi è altrettanto importante per ottenere una soluzione ‘win-win’ che soddisfi entrambe le parti coinvolte nella comunicazione: le offerte ‘prendere o lasciare’ sono sempre controproducenti e rischiano quasi sempre di compromettere il dialogo, sia nell’attualità che in eventuali rapporti futuri.

Attraverso l’ascolto attivo, invece, puoi creare una rete di connessioni sicure, che si ripeteranno armoniosamente nel tempo, in una prospettiva di collaborazione ben chiara a tutte le parti coinvolte.

Tecniche ed esercizi per l’ascolto attivo

Se vuoi instaurare una comunicazione efficace, devi in primo luogo assegnare un rango alle tue priorità.

Ciò significa stabilire un ordine di importanza che comprenda tutti gli obiettivi da raggiungere: a livello pratico, questa attività mentale si traduce nell’associare a ogni finalità un numero che sarà tanto più alto quanto più importante è, per te, un determinato progetto.

E’ di tutta evidenza che ascoltare attivamente sia il primo atteggiamento da tenere per finalizzare queste intenzioni.
Ma, se ritieni di non possederla, come puoi acquisire la capacità di ascolto attivo?

Esistono tecniche ed esercizi che si traducono in metodi di comportamento: una volta acquisiti, ti troverai a ripeterli in maniera spontanea e rileverai un incremento dei tuoi risultati, sia in campo personale che lavorativo.

Allena l’arte della pazienza

Ascoltare attivamente il tuo interlocutore significa lasciarlo esprimere i suoi concetti alla sua maniera: non interromperlo mentre parla e non interferire con le sue argomentazioni (“Parla pure, ti ascolto”).

Lascia che esponga le sue proposte e, solo alla fine del suo discorso, intervieni esprimendo il tuo parere o le tue controproposte.

Ciò non vuol dire asservirsi all’altro, né farsi carico dei suoi problemi: al contrario, significa delimitare gli spazi e lasciare che i suoi dubbi rimangano solo suoi, ma offrendogli una tua soluzione.

Impara a prestare attenzione

Quando si inizia ad ascoltare in modo attivo, è fondamentale concentrarsi sul dialogo, senza distrazioni.

Quindi, focalizza la tua attenzione sulle parole del tuo interlocutore e lascia da parte il resto dei tuoi pensieri: ne prenderai visione più tardi, quando la tua mente non sarà più impegnata nella comunicazione con l’altro.

Comunica senza giudicare

Il contenuto del messaggio che ascolti non può essere soggetto ad alcun giudizio di valore: questo punto è molto difficile da sviluppare, perché la prima cosa che la nostra mente fa quando riceve una informazione è dare un parere su di essa (“Giusto”, “Vero”, “Ti sbagli”, “Faresti meglio a…”).

Anche se un giudizio spontaneo è spesso inevitabile, puoi evitare di esprimerlo e, anzi, devi assolutamente limitarti a mostrare comprensione per ciò che ti viene detto (“Capisco, vai avanti”) e per le necessità espresse.

In questo modo, il confronto è diretto, l’interazione si realizza nel momento successivo al completamento del discorso e il tuo ascolto è stato realmente ‘attivo’.

Utilizza il linguaggio del corpo

Per mostrare la tua attenzione, usa anche messaggi non verbali: mantieni una postura rilassata ma presente, asserisci con il capo, evita di distogliere lo sguardo dal tuo interlocutore.

Soprattutto, tieni a freno l’impulso di guardare oltre o di toccare o, peggio, di sfogliare documenti, di controllare i messaggi sul telefono, di salutare e sorridere a persone alle spalle di chi ti sta parlando.

Intervieni in modo efficace e diretto

Puoi anche interloquire brevemente, riformulando -con parole tue o con parafrasi sintetiche- quanto espresso dal tuo interlocutore (“Non so come portare a termine l’affare” / “Mi stai dicendo che non sai come muoverti in quella trattativa?”).

L’ascolto attivo di ciò che ti viene detto si concretizza anche nel mostrare di aver compreso ogni parola e, infine, nel dare un riscontro personale.

Lo scopo che l’ascolto attivo intende raggiungere è, infatti, esprimere ‘fisicamente’ la cura che si mette nel recepire un messaggio, chiarendo di averlo compreso ed elaborato e, infine, dando una risposta.

Non si tratta di una mera tecnica da acquisire e porre in essere, bensì di un atteggiamento abituale da tenere con chiunque si trovi a interagire con te, dai tuoi collaboratori, ai tuoi clienti, persino ai tuoi competitors, diretti o indiretti.

L’organizzazione dei rapporti prevede, infatti, che l’ascolto attivo faccia parte di un comportamento consueto e crei una rete di rapporti più fluidi, minimizzando i conflitti.

10 Domande per essere consapevoli dell’ascolto attivo

  1. Hai difficoltà a rimanere concentrato quando l’interlocutore parla?
  2. Quando l’interlocutore parla stai pensando ad altro?
  3. Fai finire il discorso oppure interrompi chi sta parlando?
  4. Quando l’interlocutore parla stai già pensando alla risposta?
  5. Rispondi anche quando non hai capito il messaggio dell’interlocutore?
  6. Chiedi spiegazioni e approfondimenti per capire meglio il messaggio?
  7. Sei consapevole delle tue emozioni durante il dialogo?
  8. Riesci a sospendere il giudizio quando ascolti?
  9. Sai affrontare una discussione anche quando la controparte non è d’accordo su una questione?
  10. Alla fine del dialogo ti assicuri che il messaggio di entrambi sia stato capito?

Cristian Andreatini

Sono appassionato di storie, ogni volta rimango affascinato da come il potenziale umano possa fare una rivoluzione nella vita delle persone, quando viene riconosciuto, accettato e gestito con grande consapevolezza.