Il rifiuto può essere ben difficile da affrontare. Lo so personalmente perché mi sono trovato ad affrontare questo tipo di situazioni in diverse circostanze, sia personali che professionali.
Inutile dirlo, il rifiuto è in grado di abbatterci e demoralizzarci in modo estremamente significativo, specialmente quando stiamo indirizzando i nostri sforzi e riponendo le nostre speranze in un risultato positivo.
A nessuno, in fondo, piace ricevere un bel “No”, per quanto cortese ed educato.
La consapevolezza che dovremmo assumere in tale prospettiva è che il rifiuto è parte integrante del processo di crescita – nel lavoro, nelle relazioni, nella vita.
Nel corso degli anni ho imparato che non è possibile evitare il rifiuto (in tutte le sue possibili forme) se davvero si ha l’obiettivo e il desiderio di crescere come individuo.
Il rifiuto, infatti, ti aiuta a scoprire i tuoi punti deboli e le tue aree di miglioramento, ti consente ogni volta di apprendere qualcosa in più su te stesso e, in definitiva, ti dona la possibilità di crescere.
L’unico modo per evitare il rifiuto è quello di rimanere al chiuso da solo nella tua scatola, nel porto sicuro della tua zona di comfort, evitando, di fatto, di affrontare la vita in tutta la sua bellezza.
Non è questo il modo in cui desideri vivere, ne sono certo – Tu sei in grado di fare molto di più.
Certamente un rifiuto è sempre poco agevole da digerire, ma attraverso alcune semplici strategie potrai imparare ad affrontarlo e gestirlo al meglio.
Approfondimenti:
Spunti pratici per gestire e superare la paura del rifiuto
Non prenderla sul personale
Quando approcci qualcuno, in una misura più o meno ampia stai aprendo te stesso al mondo, per cui un eventuale rifiuto ti trasmette la sensazione che in quel momento sei tu come persona che vieni rifiutato.
Questo è il motivo per cui quando siamo respinti tendiamo inevitabilmente a prendercela a livello personale.
Ad esempio, quando ricevo dei rifiuti su cose che sono per me davvero importanti, in qualche modo mi sento ferito a livello personale.
L’istinto è quello di domandarmi se non ci sia qualcosa di sbagliato in me, se io non valga abbastanza o non sia all’altezza.
Tutto ciò rischia fortemente di farmi dubitare di me stesso e mettere a repentaglio la mia autostima.
E’ chiaro che tale approccio finisce per rivelarsi controproducente.
Prova allora, di fronte a un rifiuto, ad assumere una prospettiva diversa e a considerare quel “No” come un rifiuto a una tua richiesta e non alla tua persona.
Una tua richiesta è semplicemente espressione della tua persona e dei tuoi pensieri, è un’entità distinta e non sovrapponibile alla tua totalità come individuo.
Se una tua richiesta viene respinta, non sei tu ad essere rifiutato, ma la richiesta.
Certamente un’altra tua richiesta potrà essere accolta.
Cerca di comprendere che è molto raro che un rifiuto venga indirizzato a livello personale.
Normalmente un rifiuto si riceve quando i bisogni o le esigenze dell’altro non combaciano con la tua richiesta, non con te.
Chiamandoti fuori dall’equazione “rifiuto di una mia idea = rifiuto della mia persona”, realizzerai che gran parte delle tue risposte emozionali di fronte a un rifiuto sono per lo più ingiustificate e non necessarie.
Tieniti pronto
Riuscire ad anticipare un rifiuto e a tenermi pronto per fronteggiarlo mi aiuta in un duplice modo.
In primo luogo, prepararmi a un rifiuto mi consente di fissarmi dei limiti ben più alti di quelli che accetterei normalmente.
Poiché sono pronto a ricevere un rifiuto sono anche maggiormente disposto a spingermi oltre i miei confini naturali e la mia zona di comfort, con l’obiettivo di esprimere tutte le mie potenzialità e incrementare in tal modo le possibilità di ottenere un “Sì”.
Prepararmi al rifiuto, inoltre, mi consente di gestirlo al meglio nel momento in cui questo si presenta perché in una certa misura posso decidere in anticipo le mosse da adottare di conseguenza.
Tutto questo ovviamente non significa adottare in anticipo un atteggiamento di sconfitta, rassegnazione o pessimismo.
Al contrario, tenersi pronti per un rifiuto significa comunque dare tutto se stessi per prepararsi al meglio per il successo e a essere rapidi a ripartire a fronte di un “no” o a una sconfitta.
Controlla ciò che puoi controllare
Se semplifichiamo la realtà dividendola in due metà, possiamo collocare da un lato gli accadimenti esterni e dall’altro gli eventi interni.
Nel primo gruppo troverà posto tutto ciò su cui il nostro potere di controllo o intervento è estremamente limitato o addirittura completamente nullo: eventi naturali, azioni e comportamenti delle altre persone, l’ambiente circostante e così via.
Nell’altro gruppo, invece, confluiranno tutti quegli elementi legati alla nostra sfera intima e personale, quali pensieri, emozioni, convinzioni e azioni.
Al fine di poter gestire al meglio le situazioni in cui una nostra idea o una nostra proposta vengono respinte, è fondamentale saper acquisire la capacità di influenzare ciò che è nella nostra sfera di controllo, vale a dire tutti gli aspetti che fanno parte del secondo gruppo.
Utilizzare il nostro tempo per influenzare ciò che non è sotto il nostro controllo determina esclusivamente frustrazione e senso di impotenza, laddove cercare di tenere sotto controllo ciò che è effettivamente da noi influenzabile ci rende anche in grado di saper gestire nel modo più appropriato le situazioni di disagio, sconfitte e, appunto, rifiuto.
Indipendentemente da ciò che accade all’esterno, noi possiamo sempre intervenire, in misura più o meno ampia a seconda delle nostre capacità, sul nostro stato d’animo e sul modo in cui reagiamo agli eventi esterni.
Impara dal rifiuto
C’è sempre una ragione, condivisibile o meno, dietro a ogni rifiuto.
In alcuni casi la nostra idea può avere punti deboli, in altre situazioni può non soddisfare i bisogni dell’altro, forse l’abbiamo esposta male, abbiamo sbagliato approccio, c’è un’incomprensione di fondo o una diversità di vedute.
Insomma, le ragioni alla base di un rifiuto ci sono sempre, per quante diverse possano essere tra di loro.
In ogni caso, qualsiasi sia la ragione dietro a un rifiuto, puoi farne tesoro.
Se riesci a capire cosa è andato storto questa volta, puoi darti da fare per migliorarla e rendere la tua idea o la tua proposta più solida per la prossima occasione.
Ciò aiuterà la tua crescita in modo estremamente significativo.
Questa prospettiva può essere applicata a qualsiasi situazioni in cui si viene scartati, rifiutati o respinti: colloqui di lavoro, proposte d’affari, relazioni sentimentali, e così via.
La tua abilità, in tali circostanze, consiste nel guardare alla situazione in modo oggettivo e aperto, mantenendoti pronto alla critica e a cambiare ciò che non ha funzionato.
Sta a te chiedere dei feedback all’altro su cosa è andato male e su ciò che può essere migliorato.
Ogni sconfitta è un’occasione fantastica per migliorare.
Comprendi che il rifiuto significa crescita, non regressione
Normalmente il rifiuto ci suscita emozioni e sensazioni negative perché quando siamo respinti sentiamo di stare facendo un passo indietro e i nostri obiettivi ci appaiono chiusi in un vicolo cieco.
Abbiamo la sensazione, in sostanza, che siamo bloccati, che non cresciamo e che, al contrario, siamo certi di stare regredendo.
Sentiamo di aver sprecato le nostre risorse e il nostro tempo in un’iniziativa che è sfociata nel nulla.
La realtà, io credo, è proprio opposta.
Io ritengo che essere respinti o rifiutati rappresenti un’impareggiabile opportunità di crescita.
Il rifiuto è l’occasione migliore per comprendere i tuoi punti deboli, cosa vogliono gli altri, qual’è la prospettiva altrui e come puoi aiutare sia te stesso che gli altri a raggiungere i propri obiettivi.
Impara a convivere fianco a fianco con il rifiuto, diventerà il tuo alleato migliore per la crescita e il successo.